Datos del documento
- Original, título
- Cuore di madre
- Original, fechas
- 1ª edición: [Por identificar].
- Lugar de publicación
- Madrid
- Fechas
- 1920 [edición]
- Edicion
- 1ª ed.?
- ISBD
- Cuore di madre / E. Cavacchioli =Corazón de madre / Traducción de Rodolfo Gil. — Madrid : Revista de Educación Familiar, [s.a.] : Librería y casa editorial Hernando. — 32 p., 19 cm. — (Nueva colección de novelas bilingües para aprender idiomas extranjeros, sin gramática, sin diccionario, casi sin trabajo). — Texto paralelo italiano-español
- Verificada
- ❌
- Ejemplares
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- BNM: VC/1010/7
- BUNavarra: CO-D 012.497 (contiene la colección completa de 7 v.en 1 t.:Nueva colección de novelas bilingües... [Serie hispano-italiana], 1-7: vol.I : Il professore di inglese/Luigi Lucatelli=El profesor de inglés/Rodolfo Gil .- vol.II : Storie e leggende siciliane/Maurus=Historias y leyendas sicilianas/Rodolfo Gil .- vol.III : Il giardino del Re/Paola Lombroso=El jardín del Rey/Rodolfo Gil .- vol.IV : Nell'ora desolata/Fausto Salvatori=En la hora del hastío/Rodolfo Gil .- vol.V : La forza d'un nome/Ugo Ojetti=El poder de un nombre/Rodolfo Gil .- vol.VI : Cuore di madre/E. Cavachioli=Corazón de madre/Rodolfo Gil .- vol.VII : La bambola/Liugi Pirandello=La muñeca/Rodolfo Gil)
Traductor
Gil Fernández, Rodolfo 1872 - 1939
Conocido también por los pseud. Gil Torres y Gil Benumeya, nació en Puente Genil, en 1872 y murió enValencia, en plena Guerra Civil en 1939. Periodista, escritor y traductor de autores clásicos y orientales. Fue redactor de los principales periódicos cordobeses, granadinos, madrileños y valencianos del momento (La Unión y La Voz de Córdoba, El Día, El Globo, Diario Universal, La Opinión y Abc, sin contar las revistas en las que colaboró). Entre sus obras: Córdoba contemporánea: apuntes para la historia de la literatura en esta provincia desde el año 1859 en que se celebraron los primeros Juegos Florales hasta el próximo pasado 1891 (1892 y 1896), La Mezquita Aljama (1895); Oro de Ley. Séneca, Ovidio, Poetas arábigo-cordobeses (1897); El país de los sueños: páginas de Granada (1901); Romancero judeo-español: el idioma castellano en Oriente, romances tradicionales, gramática y literatura (1911); una colección de poesías titulada Mirtos (1919) y una gramática para estudiantes de italiano: Bachillerato universitario. Lengua italiana 2º curso (Lengua italiana: segundo curso: bachillerato universitario: ajustado al cuestionario oficial por Rodolfo Gil, Madrid: Librería General de Victoriano Suárez, [s.a]), además de “Un curso paráctico de italiano: sinopsis gramatical, vocabulario de lengua hablada, locuciones italianas corrientes, coincidencias italo-españolas”, Madrid: librería General de Victoriano Suárez, 1928. Fue elegido tres veces diputado provincial por Madrid y gobernador civil de Orense y Tarragona.
Otras traducciones
- El jardín del Rey, 1ª ed.? (1920)
- El profesor de inglés, 1ª ed.? (1920)
- La muñeca, 1ª ed.? (1920)
- El poder de un nombre, 1ª ed.? (1920)
- La vida y la ley, 1ª ed.? (1920)
- En la hora del hastío, 1ª ed.? (1920)
- El niño de acero, 1ª ed. (1929)
- Historias y leyendas sicilianas, 1ª ed. (1920 ca.)
- Historias y leyendas sicilanas, 1ª ed. (1920?)
Autor
Cavacchioli, Enrico 1885 - 1954
Enrico Cavacchioli (Pozzallo 1885 - Milano 1954) fu giornalista, commediografo e poeta. A Milano - dove la famiglia si era trasferita, essendo egli ancora in giovane età - Cavacchioli compì i suoi studi ed ebbe modo di frequentare, abbastanza presto, gli ambienti letterari. Fece, quindi, parte della vita giornalistica della città, fin da quando non aveva ancora compiuto i vent'anni; e, per un certo lasso di tempo (che va fino al 1920), fu il critico drammatico de Il secolo. Direttore della rivista Il Mondo e del periodico teatrale Comoedia, fu anche redattore capo de La Stampa di Torino e direttore de L'Illustrazione Italiana. Nel secondo dopoguerra ebbe, infine, la direzione de La Gazzetta di Parma. Cavacchioli cominciò la sua attività letteraria come poeta e la proseguì da commediografo, fra i primi seguaci di F.T. Marinetti e del Movimento Futurista. In seno a questo cercò di creare assieme ad altri un tipo di teatro, che si proclamava di avanguardia e che, in sostanza, si contrapponeva alla commedia prettamente borghese di fine Ottocento. La sua prima raccolta di versi, L'incubo velato, fu pubblicata a Milano nel 1907, sotto l'egida della rivista letteraria Poesia Futurista, rassegna mensile diretta da Marinetti. Con essa gli venne assegnato, nello stesso anno, il Premio Nazionale di Poesia patrocinato dalla rivista stessa. Seguirono, poi, i versi di Le ranocchie turchine (Poesia, Milano 1909) e Cavalcando il sole (Ripalta, Milano 1914). Al teatro - cui fu soprattutto rivolta la sua produzione artistica - Cavacchioli diede un numero considerevole di lavori; i quali, se da un lato lo rivelarono scrittore piuttosto prolifico, dall'altro lo determinarono autore di successo, facendogli conquistare nel corso degli anni un posto di rilievo fra gli autori più in vista del teatro grottesco. Tra le sue opere teatrali, quelle più note sono state: L'uccello del Paradiso, Vitagliano, Milano 1918; La campana d'argento, Comoedia, Milano 1920; Quella che t'assomiglia, Vitagliano, Milano 1920; Pierrot impiegato del lotto, Comoedia, Milano 1920; La danza del ventre, Comoedia, Milano 1921; Il cammello, Comoedia, Milano 1922; Allegoria della primavera, Comoedia, Milano 1923; Pinocchio innamorato, Commoedia, Milano 1924; La corte dei miracoli, Dramma, Milano 1925; Il cerchio della morte, Dramma, Milano 1926; L'oasi, Treves, Milano 1936. Commediografo di primo piano e poeta di marcato interesse storico nell'ambito del Movimento Futurista, Cavacchioli è presente negli scritti di quasi tutti i critici (A. Gramsci, S. D'Amico. E. Palmieri, R. Carrieri, L. Chiarelli, E. Possenti, G. Ravegnani, E. Sanguineti ed altri), che si sono con scrupolo impegnati in una valutazione obiettiva della produzione letteraria italiana della prima metà del Novecento. Ed è parso ai più che, pur avendo a un certo punto superato il verbo marinettiano, che era poi una eco nictzschiana filtrata attraverso il D'Annunzio e il Morasso, il Cavacchioli non si liberò del contagio. La sua calda immaginativa e il suo estro poetico - si precisa - l'avrebbero aiutato a rivelare l'anima sua, a parlare un linguaggio più vicino alla sensibilità di tutti; la scuola futurista lo avviò invece verso orizzonti più nuovi, forse, ma bizzarri, stravaganti, non tanto per la sostanza, quanto per la forma.