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Datos del documento

Original, título
De contemptu mundi
Original, fechas
Redacción: 1194-1195. 1ª edición: De contemptu mundi, sive De miseria conditionis humanae. [Norimbergae]: Fridericus Creussner (1477) .
Fechas
1400 ca. [copia]; 1380-1390 ca. [traducción]
Edicion
2º ms.
ISBD
Llibre del plant de l’hom / Lotario Diácono. En: [Opúsculos varios]. — 241 f., papel, rúbricas en rojo ; 8º. — Ms. anepígrafo, enc. piel . — ff.CLXVI - CCXXIX.
Verificada
Descripción del contenido
  • Portada: «[Opúsculos varios]». «Llibre del plant de l’hom».
  • Preliminares del editor o del traductor: 1. La pasión según los cuatro Evangelistas (fol. 1-26) en latín; 2. Libro de Gamaliel (fol. 27-107) en catalán; 3. Pseudo-Jerónimo: La Escala per pujar al cel (fo. 108-165) ; 4. Inocencio III: Libre del plant de l’hom (f. 166-241) ; «Del prolech del presen Libre del pla[n]t de l’om qui fa [c]om es nat a veure e a soferir treball dol e comsumir v[er]gonya en tots los seus dies» (CLXVIr-CLXVIIr): inc. «Perquè són exit del ventre de la mia mare a veure treball, e dol ..», expl. «...e no poran morir, serà ajustament de podridura qui tots temps olrrà e pudirà ta[n]t serà orrible» || «Taula» (CCXXXIXv-CCXLIr): inc. «primo lo prolech del liber», expl. «...dels mals q[ue] soferra[n] los maluats dampnats en infern. Esplicit tabula ista qui ipsa scripsit se[m]p[er] scribat et cum domino vivat. Amen».
  • Texto: (CLXVII-CCXXXIX): inc. «Forma nostre senyor Déus l’om del lim de la terra, qui és pus vill dels altres elaments. Les planetes féu Déu del foch, los flats e los vents de l’ayre, e los aucells de l’aygua, los hòmens e les bísties de la terra», expl. «Allí haurà jemechs e udulaments, plor e treball, ardor, e pudor, escuredat e angoxa, crueldat e aspresa, mesquenea e pobrea, ànssia e tristor, oblidament e confusió, torçons e ponidures, amargor e espavent, fam set, fret e cremor, sofre e foch ardent per tots temps sens fy. Explicit liber iste, ad laudem et gloriam Domini nostri Jhesucristi. Amen».
  • Índice: 1. La pasión según los cuatro Evangelistas (fol. 1-26) en latín; 2. Libro de Gamaliel (fol. 27-107) en catalán; 3. Pseudo-Jerónimo: La Escala per pujar al cel (fo. 108-165) ; 4. Inocencio III: Libre del plant de l’hom (f. 166-241) ;
  • Portada (parte): «Llibre del plant de l’hom».
  • Texto (parte): (CLXVII-CCXXXIX): inc. «Forma nostre senyor Déus l’om del lim de la terra, qui és pus vill dels altres elaments. Les planetes féu Déu del foch, los flats e los vents de l’ayre, e los aucells de l’aygua, los hòmens e les bísties de la terra», expl. «Allí haurà jemechs e udulaments, plor e treball, ardor, e pudor, escuredat e angoxa, crueldat e aspresa, mesquenea e pobrea, ànssia e tristor, oblidament e confusió, torçons e ponidures, amargor e espavent, fam set, fret e cremor, sofre e foch ardent per tots temps sens fy. Explicit liber iste, ad laudem et gloriam Domini nostri Jhesucristi. Amen».
Ejemplares
  • BC, Ms. 77*
Repertorios
J. Massó Torrents - J. Rubió i Balaguer, Catàleg dels Manuscrits de la Biblioteca de Catalunya, “Butlletí de la Biblioteca de Catalunya” 4, 1917, pp. 109-110.

Traductor

Anónimo -

Otras traducciones

Autor

Lotario de’ Conti 1160-1161 - 1216

Variantes: Innocenzo III; Papa
Observaciones:

Lotario della famiglia dei conti di Segni nacque a Gavignano nel 1160. Colto ed austero, Lotario studiò teologia a Parigi, alla prestigiosa scuola del monastero di S. Vittore, poi a Bologna si specializzò in diritto canonico sotto la guida di Uguccione da Pisa. Nel 1189 venne nominato cardinale da Clemente III, poi, alla morte di Celestino III, salì al soglio pontificio con il nome di Innocenzo III, a soli 38 anni, l'8 gennaio 1198. In lui il sapere giuridico si fuse presto con la meditazione ascetica ed una profonda esigenza di purificazione. Queste premesse diedero origine al trattato "De miseria umanae conditionis", più noto con il nome "De contemptu mundi" (il disprezzo del mondo). Convinto assertore della teocrazia, cioè della supremazia del potere spirituale su ogni altra forma di potere, Innocenzo III, valutava attentamente tutti i riflessi politici del suo essere il rappresentante di Cristo sulla terra. Al papa, dunque, spettavano entrambi i poteri, spirituale e temporale, con la facoltà di delegare il potere temporale all'imperatore, semplice braccio secolare della Chiesa. A causa della morte dell'imperatore Enrico VI, si trovò subito a dover prendere posizione fra i tre contendenti alla successione: Ottone di Brunswick, Filippo di Svevia e Federico II di Svevia, ancora bambino. Morto Filippo di Svevia nel 1208, Innocenzo incoronò imperatore Ottone, ma già l'anno successivo lo scomunicò a causa delle pretese avanzate sul regno di Sicilia di cui era legittimo erede Federico II, che la madre, Costanza d'Altavilla, aveva saggiamente posto sotto la tutela papale già dal 1198. Sconfitto nel 1214 a Bouvines, Ottone scomparve dalla scena politica e Federico II rimase l'unico pretendente legittimo al titolo imperiale. Papa Innocenzo si impegnò attivamente anche nel consolidare i confini dello Stato della Chiesa ed il potere effettivo del papato, ottenendo il riconoscimento di molti regni come feudi della Chiesa. La sua attenzione si volse anche alle crociate di cui, tuttavia, perse ben presto il controllo: la IV crociata, infatti, si risolse nella conquista di Costantinopoli a prezzo di violenze tali che costarono la scomunica ai Veneziani, mentre la crociata contro gli Albigesi, il ramo provenzale dell'eresia catara, terminò in un inutile massacro nel 1229 ad opera di Simone di Montfort. Progetto di tutto il pontificato di Innocenzo III fu la riforma morale e disciplinare del clero corrotto e secolarizzato. Il papa diede, infatti, avvio, alla riforma della struttura diocesana della Chiesa e sostenne lo sviluppo degli Ordini francescano e domenicano. Durante un viaggio a Roma S. Francesco gli sottopose la regola che intendeva applicare alla sua nascente comunità monastica. Narrano le cronache francescane che tutti i dubbi di Innocenzo III furono fugati da un sogno in cui il papa vide la chiesa di S. Giovanni in Laterano pericolante sostenuta solo dal santo. Questo episodio è rappresentato nel ciclo di affreschi giotteschi della Basilica superiore di Assisi. L'approvazione della regola francescana da parte di Innocenzo III, tuttavia, fu solo il "primo sigillo" poichè fu pronunciata solo oralmente, senza che a questa seguisse una ufficiale bolla papale. L'approvazione ufficiale (la "seconda corona") venne soltanto nel 1223 ad opera del successore di Innocenzo III. Il 16 luglio 1216, a Perugia Innocenzo III morì di malaria.

Bibliografía

Descripción del manuscrito o del impreso

  • Lewis, R.e., “More New Manuscripts of Pope Innocent’s “De Miseria humanae conditionis””, Manuscripta, 19 (1975), págs. 119-1122.
  • Maccarrone, M; Sinclair, K.v., “New Manuscripts of Lotario’s Treatise “De miseria humane conditionis””, Italia medievale e umanistica, 1961 (4), págs. 167-173.

Ediciones modernas

  • Minervini, Vincenzo, Il “Llibre del plant de l’hom”. Versione catalana del “Liber de miseria humane conditionis” di Lotario Diacono, Fasano di Brindisi, Schena, 1996.