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Datos del documento

Original, título
Summa de casibus conscientiae
Original, fechas
Redacción: 1338. 1ª edición: Summa de casibus conscientiae, Köln 1474.
Lugar de publicación
Zamora
Editor/Impresor
Antón de Centenera (impresor)
Fechas
1483-1484 ca. [edición]
Edicion
1ª ed.
ISBD
Summa de casibus conscientiae (en castellano). — [Zamora : Antón de Centenera (1483-84 ca]. — ; Fol
Verificada
Descripción del contenido
  • Texto: (h. 1): inc. «Escucha, amigo Tisis, mis palabras / hijas del alma son ; te compadezco...»
Ejemplares
  • BNM: Inc/316, Inc/1993, Inc/2317
  • Biblioteca Capitular y Colombina Colombina, 15-6-26 (Ejemp. deteriorado por la polilla -- Enc. perg. con correíllas, tejuelo con an. ms. de autor y tít. y "N 2" -- Sello de pertenencia a la Col. -- An. ms. de Hdo. Colón en h.[1] r. "10264" y del autor del libro según Sevilla Cat. Colombina V., 349. Este libro está registrado 15045 -- Ejemp. incompleto, falto de port. -- Olim: F-36-2
  • G-12-7
  • R. Colón 15045 -- R. 2067
  • BUSevilla
  • BEscorial. Real Monasterio, Biblioteca
Observaciones

Pese al título en latín, se trata de traducción en castellano. La obra del predicador dominico, también conocida como “Ammaestramenti degli antichi” es una recopilación vurgarizada de citas de clásicos latinos, sagradas y profanas, dirigida a la predicación y la cultura de los laicos: una iniciativa cuyo centro se hallaba en el Monasterio de Santa Caterina de Pisa, donde también operó Domenico Cavalca, coetáneo de Bartolomeo

Repertorios
GW., 3457; Goff, B-175 ; Haeb., 41; Vindel, II, 6 ; IBE, 771 ; GW 3457 .- López de Toro, José: "Las abreviaturas de un manuscrito y un incunable de Bartolomé de San Concordio", en Bullettino del "Archivio Paleografico Italiano", Nuova serie, II-III (1956-7), parte II, p. 61-64, II lám

Traductor

Anónimo -

Otras traducciones

Autor

Bartolomeo da San Concordio 1262 ca. - 1347

Variantes: Bartholomeus de Sancto Concordio; Bartolomeus Pisanus; Bartolomeo Granchi o Granci da San Concordio
Observaciones:

:Predicatore domenicano citato anche come Bartolomeo Pisano, nato a Pisa nel 1262 ca. e ivi morto nel 1347 (Bartholomaeus Pisanus, Bartholomaeus de Sancto Concordio, Bartolomeo Granchi o Granci da San Concordio), Dominikaner OP, Kanoniker, Moraltheologe, Literat, * 1262, San Concordio (Pisa), † 2.7. (oder 11.7.) 1347, Pisa. L'opera maggiore di Bartolomeo da San Concordio è la 'Summa de casibus coscientiae'. In questi 'Ammaestramenti', che non sono altro che la volgarizzazione dei classici latini da parte di un canonista, manca di conseguenza l'originalità speculativa. La predicazione volgare di fra Giordano non è un fenomeno isolato. L'Ordine domenicano nel Trecento sembra impegnato in un'opera tenace di volgarizzamento della cultura, che avviene innanzitutto attraverso la predicazione, ma anche con altre iniziative atte a promuovere l'educazione religiosa del laicato. Centro importantissimo di queste iniziative è il più volte citato convento di Santa Caterina di Pisa: qui Domenico Cavalca (1270-1342) e Bartolomeo da San Concordio († 1347) compongono alcuni trattati ispirati alla loro predicazione e diretti a fornire materiali e suggerimenti ad altri predicatori. La traduzione delle Vite dei Santi Padri, certo il capolavoro del Cavalca e della sua officina, è una galleria di exempla che ispirerà non solo l'iconografia (si pensi agli affreschi del Camposanto pisano), ma la predicazione e in generale la letteratura di pietà. L'Esposizione del Credo e del Pater Noster continuano la tradizione dei cicli di prediche sui testi fondamentali della preghiera e della liturgia, raccomandati fin dal secolo precedente dai Concili, e particolarmente familiari ai domenicani: si pensi alle prediche sul Credo di san Tommaso, di Aldobrandino da Toscanella, di Giordano da Pisa. La Medicina del cuore e il Trattato sulle trenta stoltizie per l'impianto, basato sulle distinctiones, per i materiali usati (exempla, catene di auctoritates) risentono evidentemente della tecnica predicatoria del Cavalca. Gli ammaestramenti degli antichi di Bartolomeo da San Concordio sono una raccolta di citazioni sacre e profane, elemento immancabile nella predica, come s'è visto; in particolare la Distinzione II (Di dottrina e modo di parlare) contiene suggerimenti retorici che sembrano riprendere alcuni tópoi delle artes praedicandi.