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Datos del documento

Original, título
Sonetti voluttuosi e altre poesie (La prima sera e l’ultima ; Settembre napoletano)
Original, fechas
1ª edición: Roma ; Torino: Tip. della Tribuna, 1906.
Fechas
1918 [edición]
Edicion
1ª ed.
ISBD
El primer vespre i el darrer ; El setembre a Nàpols / Francesco Gaeta. En: La Revista. — t. IV, nº 75, p. 378-379 (1-XI-1918).
Verificada

Traductor

Plana, Alexandre 1889 - 1940

Poeta, narrador y crítico nacido en Lérida. Ejerció la profesión de abogado y fue consejero de la Unió Industrial Metal·lúrgica de Barcelona. Fue crítico literario y teatral del “Poble Català”, de cine en "La Publicidad", de artes plásticas en "La Vanguardia" y de discos en "Mirador". Parte de esta labor crítica recogida en “Els valors del nostre Renaixement” (1976), donde emerge su capacidad para establecer relaciones entre las distintas artes. De él se recuerda sobre todo la “Antologia de poetes catalans moderns” (1914). Su poesía se encuadra dentro del Noucentisme, en la línea de Carner y López-Picó, y está representada por los volúmenes “Sol en el llindar” (1915), “Contrabaedecker” (1918), “Poemes” (París, 1945). Cultivó asimismo la novela breve con “A l'ombra de Santa Maria del Mar” (1923) y el poema en prosa con “El mirall imaginari “(1925).

Autor

Gaeta, Francesco 1879 - 1927

Observaciones:

Francesco Gaeta (Napoli, 1879-1927), poeta autenticamente napoletano, e perciò contemplativo e malinconico. che si tolse la vita per non sopravvivere alla madre. Egli ricorda per molti aspetti il Di Giacomo, sia perchè vide la donna e l'amore entro lo sfondo di Napoli, tra i luminosi colori del cielo e del mare; sia perché ebbe spesso spunti e motivi che sembrano risolversi in vera e propria musica, tanto che qualche sua poesia fu musicata per Piedigrotta. Scrisse, dopo gli inizi tra carducciani e dannunziani, Reviviscenze (1900), Sonetti voluttuosi ed altre poesie (1906), Poesie d'amore (1920), in cui esprime con trepidante tenerezza il suo inquieto desiderio di gioia e di amore di fronte al mistero e alla labilità delle cose. Francesco Gaeta (Napoli, 1879-1927), poeta autenticamente napoletano, e perciò contemplativo e malinconico. che si tolse la vita per non sopravvivere alla madre. Egli ricorda per molti aspetti il Di Giacomo, sia perchè vide la donna e l'amore entro lo sfondo di Napoli, tra i luminosi colori del cielo e del mare; sia perché ebbe spesso spunti e motivi che sembrano risolversi in vera e propria musica, tanto che qualche sua poesia fu musicata per Piedigrotta. Scrisse, dopo gli inizi tra carducciani e dannunziani, Reviviscenze (1900), Sonetti voluttuosi ed altre poesie (1906), Poesie d'amore (1920), in cui esprime con trepidante tenerezza il suo inquieto desiderio di gioia e di amore di fronte al mistero e alla labilità delle cose.