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Datos del documento

Original, título
Cantico di frate Sole = Cantico delle creature
Original, fechas
Redacción: 1224-1226.
Fechas
1927 [edición]
Edicion
1ª ed.
ISBD
Himne de les creatures. En: Revista de Catalunya. — t. VI, nº 35, p. 510-511 (Mayo 1927).
Verificada
✔️
Descripción del contenido
  • Portada: «T. G. | El violí prodigiós | Notes sobre la poesia de Sant Francesc d’Assís».
  • Preliminares del editor o del traductor: inc. «Un dia de tardor de l’any passat vaig putjar..», expl. «...ens colpirà més la seva grandesa.»
  • Texto: inc. «Altíssim, omnipotent, bon Senyor...», expl. «... serviu-lo amb humilitat».
  • Portada (parte): «T. G. | El violí prodigiós | Notes sobre la poesia de Sant Francesc d’Assís».
  • Texto (parte): inc. «Altíssim, omnipotent, bon Senyor...», expl. «... serviu-lo amb humilitat».

Traductor

Garcés i Miravet, Tomàs 1901 - 1993

Poeta, publicista y traductor catalán nacido en Barcelona. Desde muy joven se dedicó al periodismo. He aquí sus títulos más significativos: “Vint cançons” (1921) con prólogo de Carles Riba; “L'Ombra del lledoner” (1924), “El Somni “(1927), “Paradís” (1931) i “El Senyal” (1935). En 1936, al estallar la Guerra Civil tras el alzamiento militar, se exilió a Francia, donde estrechó lazos de amistad con el poeta Josep-Sebastià Pons. Acabada la Guerra Civil siguió publicando libros de poesía en lengua catalana: “El Caçador” (1947), “La nit de Sant Joan” (1951), “Grèvol i molsa” (1953), “Viatge d'octubre” (1955), “Obra poètica” (1961), “Plec de poemes” (1971), y “Assaig d'antologia” (1979). Cultivó tambiérn la prosa en “Paisatges i lectures” (1926), donde se alternan evocaciones poéticas y reflexiones crítico-literarias. De sus ideas literarias dan fe asimismo “Notes sobre poesia” (1933), “Quadern de La Selva” (1962), “Sobre Salvat-Papasseit i altres escrits” (1972), “Cinc converses” (1985): Su útima producción se reflejó en“Escrit a terra” (1985), “El temps que fuig” (Premio Ciutat de Barcelona, 1985), en la recopilación de su Poesia completa (1986) y en una importante antología de traducciones de lírica italiana: “Cinc poetes italians” (1984).

Autor

Francesco d'Assisi 1181-1182 - 1226

Observaciones:

SCRITTI LATINI Gli scritti di san Francesco (1182-1226) documentano non la storia della vita del Santo, privi come sono di dati cronologici, ma lo spirito e l'ideale francescani. Gran parte di tali scritti (per esempio molte epistole e la prima delle tre Regole del primo Ordine francescano, composta nel 1209 o 1210 assai breve, che ricevette soltanto oralmente l'approvazione di Innocenzo III) andò smarrita. Noi possediamo la cosiddetta Regula I (in realtà II), composta nel 1221 con la collaborazione, per ciò che riguarda i testi biblici, di fra Cesario da Spira: tale Regula (detta "non bullata" perché non approvata con bolla papale) consta di ventitré capitoli, dei quali l'ultimo è una preghiera di ringraziamento e di supplica al Signore, e raccoglie le norme, le ammonizioni, le esortazioni rivolte dal Santo ai confratelli, in occasione particolarmente dei Capitoli. La Regula II, in realtà III (detta "bullata" per la ricevuta approvazione pontificia del 29 novembre 1223) di soli dodici capitoli, è un rifacimento, più conciso e ordinato, della precedente, rispetto alla quale non presenta - come alcuni studiosi hanno voluto affermare - novità sostanziali: ed è quella anche attualmente in vigore nell'Ordine francescano. Nel "Testamento", scritto dal Santo alla vigilia della morte e imposto come parte integrante della Regola, è da lui legata in eredità ai confratelli, come il più gran tesoro spirituale, madonna Povertà. Nella prima edizione completa degli scritti francescani, quella del Wadding, diciassette furono le epistole ritenute autentiche, ma il loro numero fu assai diminuito nelle edizioni critiche posteriori. Sono da ricordare: a) un'epistola circolare (scritta nel 1215) a tutti i fedeli religiosi e laici, nella quale esorta tutti alla penitenza e all'esercizio fedele delle virtù cristiane; b) un'epistola "ad quendam ministrum", scritta poco prima del 1223, importante per il contenuto morale; c) un'epistola diretta al Ministro Generale e ai frati radunati in Capitolo, in cui sono precisati alcuni precetti di grande importanza per il Santo; d) una breve epistola indirizzata "ad populorum rectores", per invitarli a non dimenticare la legge di Dio e a non lasciarsi travolgere dalle cose temporali; e) una breve epistola, indirizzata (verso il 1223) "a tutti i custodi dei Frati Minori", per infervorare tutte le anime all'amore e all'adorazione verso Gesù Sacramentato. V'è poi la lettera "a tutti i chierici intorno al culto del Corpo del Signore e al decoro dell'altare" e infine la breve lettera autografa del Santo a fra'Leone, conservata nella cattedrale di Spoleto. Di dubbia autenticità, almeno per ciò che riguarda la forma nella quale ci è pervenuta, è l'epistola a sant'Antonio, a lode e compiacimento delle spiegazioni della santa teologia da lui fatte ai confratelli. Tra le poesie religiose latine si annoverano le "Laudes Domini", comprendenti una parafrasi del "Pater noster" e una specie di salmo alternato, composto di passi della Sacra Scrittura e della liturgia; le "Laudes de virtutibus" o "Salutatio virtutum"; la "Salutatio B.M. Virginis", in alcuni codici distinta dalla precedente e in altri unita alle "Laudes Domini"; le "Laudes Dei altissimi", inno di ammirazione alla divinità, il cui manoscritto autografo si conserva ad Assisi. Possono ancora essere ricordati fra gli scritti di san Francesco le "Admonitiones" o "Verba admonitionis" contenenti consigli del Santo sulla retta interpretazione della regola, e il "De religiosa habitatione in eremo", per i frati desiderosi di condurre vita eremitica. La pubblicazione integrale degli scritti francescani, avvenuta nel 1623 ad Anversa, a opera dell'annalista francescano Luca Wadding, corredata da alcune osservazioni, costituì l'edizione su cui poggiarono tutte le edizioni successive, sino a quelle critiche di L. Lemmens (Quaracchi, 1904) e di H. Böhmer (Tubinga, 1904). L'unica versione italiana finora apparsa è quella a cura di V. Facchinetti (Milano, 1944).